S'è incollata la notte al mio arto di credo
appeso ad un filo di cielo e
tu mi scendi dal corpo piovendo
le tue chiome avvolte in veleno.
Son tra le tue spire una preda
riflessa nel tuo morbido contorno e
nelle tue fragili e calde membra
inizio il peccato del volo.
Prendimi il battito dal cuore col morso
sulla faccia incendiata dal sorriso
trascendi virtuali promesse d'amore
con le chiavi del tuo Paradiso.
Donna affetta da ali azzurre,
in continua crescita sul desio,
partorisci sul mio labbro già arso da piume,
un corpo che resista all'Infinito.